La grande novità della seconda edizione del Cappello delle Donne. Sei attori/formazioni che si sfidano a Cappello. In palio un Tour presso i teatri partner della manifestazione.
Ci sarà la giuria ma... ci saranno i cappelli a parlare per voi!
In attesa del 13 scopriamo le protagoniste e le loro performance...
In attesa del 13 scopriamo le protagoniste e le loro performance...
ANGELA SAJEVA in
"Storia
di Antonia"
Il racconto di
una migrazione vista attraverso gli occhi di una bambina che, per anni, suo
padre lo ha incontrato soltanto "un Natale sì e un Natale no"...
Il
progetto nasce nel 2008 a partire dalle testimonianze raccolte in un paese
dell’entroterra cosentino dove la maggior parte delle persone sono partite o
hanno visto partire i loro cari: qualcuno è tornato e qualcun altro ha
costruito definitivamente la sua nuova vita oltre l'Oceano.
Antonia
è figlia delle loro emozioni e dei loro ricordi; ha tante "madri" e
tanti "padri" che hanno contribuito con le loro parole a intessere
questo viaggio nel nostro passato più recente.
"Storia
di Antonia" è una valigia di cartone legata con lo spago, dove la vita
della terra di Calabria si va a intrecciare con il canto di tradizione
popolare. È la narrazione della nostra terra vicina e di un'altra terra
lontana, dove le strade sono larghe ma si chiamano “street”…
BETTA CIANCHINI in
Ma spesso, quelle più
sole o con bimbi non “facili”, (i famosi “pacchetti difettosi”) oltre a
parlarne… ci si ritrovano.
“Post Partum” è la tragicomica quotidianità
di una neo-mamma in panne… che ha il coraggio di “chiedere aiuto”.
La sua urgenza di
parlare e di affrontare i problemi è oggi maggiormente necessaria. Poiché un
“mammismo italiano” sembra impedire alle stesse di pronunciare parole che
tradiscano stanchezza o bisogno di sostegno.
DILETTA LEAZZA in
"Chiave
della notte"
Dijana aveva paura del
vento. Dijana era forte ma fragile. Dijana era una "chiave della
notte" dell'hotel in cui lavoro. I clienti me la chiedono e io alzo il
telefono e gliela recapito in stanza. A volte specificano anche il colore. Non guardatemi così. So perfettamente che è
una cosa illegale. Ma così funzionava sin da prima che io arrivassi. E così
funzionava anche per Dijana. Dijana era bella. Dijana era mia amica. Ed io sono
14 mesi e 21 giorni che non dormo.
Al di là della
parità dei sessi, la società si serve ancora del corpo femminile e
della femminilità per stimolare, manipolare, e veicolare, i meccanismi di
potere e le volontà dei consumatori. Realtà e finzione, sacro, profano, voluttà
e pudore, melÆdette attraversa
esperienze di vita, stereotipi e miti al femminile. I diversi punti di vista si
intersecano e si contrappongono viaggiando attraverso piani narrativi e
registri differenti per raccontare le tante sfumature di un’ unica grande
storia. Qual’è il personaggio che vi identifica? La svampita, la prostituta, la
santa, la madre… e se fossimo semplicemente donne ?
Adattamento breve della
pièce omonima di Isabella benigno e Gabriele Fortuna. Liliana Castagnolo, nota
sciantosa degli anni 20, ferita al volto, è costretta a fare i conti con le
cicatrici e l'età che avanza. A un passo dal mettere un punto alla sua carriera,
il destino le offre l'opportunità di ricominciare. Grazie a un contratto
milionario, giunge a Napoli presso la pensione di don Salvatore che le fa
conoscete il giovane comico Antonio de Curtis, in arte Totò, il cui
Magnetismo la rapisce
facendola cadere in un vortice passionale che le Mina la psiche. Vittima dei
pregiudizi, la donna si sacrifica in un atto tanto estremo quanto ribelle.
Riadattamenti da
"il rappresentante di spazzole" tratto da "le cognate" di
M. Tremblay, "le confessioni di Gabriella" tratto da "due
partite" di C. Comencini, "il camerino" tratto da "viaggio
nel teatro" di Stefania Evandro. Per forma c'è di istantanee di universi
femminili che rappresentano stati d'animo di donne nel percorso della loro
vita. Ognuna ha in sé il profondo sentimento che la anima, che la reprime, che
la esalta. Un rapporto con l'universo maschile che pur nella completa diversità
di cultura, stato sociale e professione, le unisce in un regime di speranza,
rassegnazione e rivincita.
Nessun commento:
Posta un commento